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Ieri, giovedì 28 novembre 2013, sono stato coinvolto nel team che Nuvò ha assemblato per fornire supporto di UX nel corso di un evento di formazione per manager di una nota multinazionale del settore assicurativo.

L’esperienza è stata affascinante per tempi e modalità: sono stati istituiti cinque tavoli di lavoro, a ciascuno dei quali è stato assegnato lo sviluppo di uno use case. Nel mio caso, si trattava di un’operazione di rinnovo polizza, cross-selling e upselling in mobilità.

Aiutati da un facilitatore e col mio supporto, i soggetti coinvolti hanno realizzato dapprima una mind map in grado di riassumere user requirements e feature da prevedere. Quindi, si è proceduto nella definizione di uno storyboard su carta che formalizzasse il flusso del nuovo servizio. In ultima battuta, io mi sono occupato di tradurre in wireframe l’idea di progetto emersa dal confronto, avendo a disposizione due ore per realizzare un prototipo navigabile da presentare poi a fine giornata a tutti gli altri tavoli.

Il software utilizzato è stato HotGloo, un Software As A Service scelto principalmente per la possibilità di collaborazione online da remoto che lo rende multi-user, una buona customizzabilità grafica e una nutrita libreria di componenti UI già pronti (Punti deboli? Tecnologia Flash based e parecchi bug se si lavora con gruppi e livelli).

La giornata, piuttosto efforting (se mi perdonate l’ennesimo inglesismo) dati i limiti di tempo imposti per ciascuna fase della progettazione, ha prodotto 5 nuovi concept di servizio innovativi già definiti e idealmente pronti per una successiva fase esecutiva. Una brillante dimostrazione empirica dell’efficacia delle metodologie Agile, in grado di far rapidamente convergere un team estremamente eterogeneo per paese e realtà aziendale di provenienza su una visione condivisa di progetto.

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